E’ stato firmato dai due presidenti, Angelo Maggio e Angelo Raffaele Braia, il protocollo di amicizia che costituisce il primo atto dell’annunciato gemellaggio fra i due Rotary Club, il Taranto Magna Grecia e il Matera.
La “storica” firma è stata apposta nel corso di una serata al Caminetto tenutosi presso il Palace Hotel della città dei Sassi per ascoltare la conferenza di un autorevole personaggio che ancora di più unisce le due città, il Dott. Pietro Argentino, tarantino, già Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Taranto, e ora Procuratore Capo presso il Tribunale di Matera.
Importante anche la partecipazione dei soci e consorti del Club ionico che si sono recati a Matera con buon anticipo per godersi una passeggiata per la città e la visita a Casa Noha per apprendere tutta la storia dei Sassi.
Alla firma del protocollo erano presenti, come autorevoli testimoni rotariani, il PDG Domenico Lamastra e il Componente dello staff del Governatore Sergio Sernia, Antonio Braia. Presenti anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Matera, il Ten. Col. Samuele Sighinolfi e il Dott. Paradiso, del Ministero degli Interni.
Il tema della conferenza del Procuratore Argentino, “Il ruolo del pubblico ministero in seno alla giustizia” è stato introdotto dal rotariano Giuseppe Galante, già Procuratore a Potenza, che ha messo in luce gli aspetti salienti della questione.
«Il pubblico ministero è un organo di giustizia e, come tale, non deve solo accusare, ma anche tutelare l’indagato». Ha esordito così il magistrato tarantino, oggi Procuratore della Repubblica a Matera, che ha fondato la sua dotta conferenza – e non poteva essere diversamente – su tre articoli della nostra Costituzione. Argentino ha messo in evidenza l’art. 112 (l’obbligo di esercitare l’azione penale), l’art. 107 (sulle garanzie stabilite) e l’art. 101 (“La giustizia è amministrata in nome del popolpo” e “il giudice è soggetto solo alla legge”). Articoli definiti i cardini del sistema giudiziario italiano. Dopo un interessante excursus storico – dall’origine del pm nella Roma imperiale, alla Rivoluzione francese che determinò il moderno assetto, al Codice Rocco, ai tempi nostri – il Procuratore ha approfondito sui rapporti all’interno di una Procura fra il capo e i sostituti, sui poteri del primo e sull’autonomia e dei secondi.
Uno spaccato del pianeta Giustizia utilissimo per comprendere vita e regole di un mondo di cui quotidianamente la cronaca ci racconta.
Al termine della conferenza si è aperto il confronto con i presenti, che hanno avuto la possibilità di interagire con il Dott. Argentino.